Gemellaggio Bussy Saint-Georges / San Giuliano Milanese
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Sotto il Pavimento Quanti Ricordi !   La Roma antica, memoria collettiva dell'Occidente, di volta in volta distrutta e preservata, suscita sempre la nostra ammirazione. Sophie Mignarelli, studentessa del liceo "Martin-Luther-King" a Bussy St-Georges vi accompagna in una Roma che credete di conoscere ma che affascina sempre...


Il castello di Clos-Lucé

E’ chiamato castello ma in realtà è un maniero, offerto da Francesco I a Leonardo da Vinci al suo ritorno d’Italia. Qui vissero Luisa di Savoia, reggente di Francia, l’irruente duca di Angoulême, futuro Franceco I e Margherita di Navarra, sua sorella, letterata e autrice dell’Eptameron.
Fù l’ultima dimora del grande uomo, la sua modestia stupisce e piace vicino al fastoso castello di Amboise : non siamo distratti dalla ricchezza e la dismisura, solo ci affascina la dismisura del suo genio !
Entriamo nella sua intimità : Il percorso che ci porta dalla camera alla cucina attraversando il salone rinascimentale è costellato di pensieri e lo scopriamo umile e lucido davanti alle cose della vita :
«Non si dimanda richezza quella che si può perdere. La virtù è vero nostro bene ed è vero premio del suo possessore”
La sua ombra discreta è al di sopra di noi: tante cose sono state dette, che le parole sono inutili, bisogna guardare e lasciarsi sommergere dall’ammirazione e l’emozione !
Dalla finestra della sua camera dal letto rinascimentale a baldacchino, Leonardo poteva contemplare il castello del re.
«O dormiente. O che cosa è il sonno ? Il sonno ha similitude con la morte. O perchè non fai adunque tale opra, che dopo la morte tu abbi similitudine di perfetto vivo, che vivendo farsi col sonno simile ai tristi morti.
Nel gabinetto di lavoro, Leonardo elaborò i progetti di un castello modello per Francesco I, con un sistema di comunicazione simile al telefono, una via d’acqua, un imbarcadero e porte che chiudevano da sole. Ideò il castello di Romorantin, e padiglioni smontabili per gli spostamenti della corte, tracciò gli schemi per il prosciugamento della Sologna.
Prima di arrivare alle sale settecentesche, incontriamo l’oratorio di Anna di Bretagna. Lontana dai rumori della corte di Amboise «veniva a piangere le lacrime più strazianti che una donna potesse versar»: aveva perso i figli in tenera età. Una stupenda volta romanica a nervatura dipinta di azzurro e costellata di stelle fa pensare alla festa che Leonardo organizzò per ringraziare il re dei suoi favori «La corte era ricoperta di drappi color celesto, dipoi v’erano i principali pianeti, il sole da un lato e la luna dal lato opposto… » racconta Galeazzo Visconti ambasciatore di Venezia.
Altro luogo caloroso e semplice : la cucina. Era il regno di Mathurine, cuoca di Leonardo che era vegetariano. L’artista veniva a riscaldarsi davanti all’alto camino di pietra. Quanti segreti ha sentito « la caquetoire » appoggiata al muro !
Al sottosuolo abbiamo appuntamento con Leonardo ingegnere. Quattro sale svelano quaranta macchine : ha tutto esplorato, tutto immaginato in campi così diversi come la meccanica, l’ottica, l’ idraulica, il genio civile e militare : il primo carro armato, la prima macchina, la barca a pale, la macchina volante ecc…
Fuori, dopo un percorso culturale, un padiglione ci parla di Leonardo botanista. Tutto quello che ha inventato e dipinto deriva da una profonda osservazione della natura e scopriamo un lato poco esplorato del suo genio : la botanica.
Ormai bisogna guardare i dipinti di Leonardo diversamente : ogni pianta, ogni albero, ogni fiore, è stato l’oggetto di uno studio approfondito e i personaggi non potrebbero esistere senza quest’astuccio naturale.
I paesaggi immaginari che scorgiamo nei dipinti sono ricordi di passeggiate nelle Alpi o nel cuore delle montagne lombarde.
«Il pittore che disegna colla pratica e’l giudizio dell’occhio, senza ricorrere alla ragione, è a similitudine dello specchio, il quale riflette tutti gli obietti che gli stanno dinanzi sanza avere d’essi cognizione».

A.M. Trinh
Il castello di Clos-Lucé
la sua camera dal letto rinascimentale
il primo carro armato
vedi i particolari dei petali di giglio
giardino rinascimentale
lo sfondo fa pensare ad un paesaggio delle Alpi

UN VIAGGIO DA FARE… NAPOLI 2013 !

Il martedi’ 24 giugno 2008, l’Istituto Italiano di Cultura di Parigi ha aperto i suoi saloni all’Assesore alla cultura di Napoli. Nicola Odati ha presentato il progetto del Forum Universale delle Culture. Tale Progetto sarà ospitato a Napoli da aprile a giugno 2013 nelle prestigiosa cornice di luoghi come la Reggia di Capodimonte, la reggia di Caserta ed il sito archeologico di, Pompei.

Il progetto ruota intorno a cinque assi :
a - Diversità culturale
b – Sviluppo sostenibile
c – Conoscenza
d – Condizioni per la pace
e – Memorie del futuro : conoscere le proprie radici per progettare un futuro comune.

Tutte le forme di espressione artistica saranno rappresentate con mostre, dibattiti e così via. Per l’occasione, Napoli ricupererà Bognoli, di già sede di una acciaeria, ed ora riconvertita in spazio culturale.
Simbolo del Foro Universale delle Culture è un Vesuvio disegnato da mani di diversi colori che rapprenta la città nella sua complessità e la sua apertura culturale.
Insomma, Napoli mostra la sua vocazione internazionale e la sua volontà di presentarsi come un incrocio di culture.