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Gemellaggio Bussy Saint-Georges / San Giuliano Milanese |
Un Europeo ante litteram : Giulio Mazarini
Per il suo libro «Mazarini, Il Maestro del gioco», Simone Bertière, ha ricevuto il Grande Premio della biografia storica
dell’Accademia Francese.
L’autrice fa risorgere una figura eccezionale. La vita di quest’italiano che adottò la Francia e vi si fece la parte del
leone, è descritto appoggiandosi sopra una rigorosa documentazione, degna di una storica, e se talvolta, gli intrighi
politici che hanno modellato la carriera di quest’uomo affascinante ci sembrano un po’ complicati, sono necessari per
capire la sua ascesa al potere e la sua dedizione a Luigi XIV, suo nipote, in un’epoca sconvolta che fu il crogiolo del
« Grande Secolo »
Il libro mette l’accento sopra i suoi obiettivi, le sue scelte, le sue convizioni, e la sua ambizione.
Se all’inizio ha voluto servire la Francia per opportunismo, ha molto presto abbracciato la causa del nostro paese e l’ha
servita fino alla morte, malgrado un’ostilità latente dovuta alle sue origini e soprattutto al fatto che i mezzi usati
poggiavano sopra la sua intelligenza ed il suo lavoro.
L’epoca ci incanta poichè ci rende accessibili grandi personaggi come Anna d’Austria , Turenne, Condé, il cardinale di Retz,
il papa Urbano VIII e Innocente X e tanti altri.
Buona lettura
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La battaglia di Marignano
San Giuliano e Bussy-Saint Georges sono, certo gemellate, ma la Francia condivide ancora con questo comune italiano situato
a 11 chilometri di Milano, un grande momento di storia : la battaglia di Marignano. San Giuliano commemora ogni anno questa
battaglia.
Francesco I accede al trono di Francia nel 1515 e organizza una spedizione in Italia.
Il 13 marzo 1515, a Marignano, i Francesi, aiutati dai lanzichenecchi tedeschi, affrontano i Milanesi sostenuti dai
temibili Svizzeri.. Il 14, con l’arrivo dell’armata veneziana che prende il nemico alle spalle, i Francesi vincono.
La durezza dei combattimenti fa più di 16000 morti e il maresciallo di Trivulzio, che aveva partecipato a 18 battaglie
maggiori, dice che è una "Battaglia di Giganti".
Dopo la vittoria, Francesco I è fatto cavaliere da Bayard « il cavaliere senza macchia e senza paura » sul campo di
battaglia. Ma una nuova spedizione si trasforma in disastro e a Pavia, nel 1525, Francesco I è fatto prigioniero. E'
la fine del sogno italiano.
Si perde la guerra ma si guadagna il Rinascimento. Durante le sue scorribande, Francesco I e i signori che l’accompagnano sono affascinati dal vento di giovinezza, di ri-nascimento che soffia sull’Italia intera, Francesco soprattutto.
E c’è di che ! Mai non si visse, né prima, né dopo, in un solo paese e nello spazio di un secolo, tale concentrazione di geni che portano al vertice la letteratura, l’arte e l’architettura.
La Francia è il paese europeo che conosce il Rinascimento più sviluppato poichè è la volontà del principe. Francesco, che ha riportato d’Italia quadri e sculture, attira operai e soprattutto artisti fra i quali il più celebre è Leonardo da Vinci.
Pittori e scultori si mettono alla moda italiana mentre i castelli nuovi o antichi ostentano quest’influenza soprattutto nell’ « Ile De France » dove trionfa Fontainebleau nella superba galleria dovuta a due italiani : Il Rosso e il Primatice.
Soprannominato « Padre delle lettere » Francesco I fonda « Le Collège des Quatre Nations »
precursore del « Collège de France ».
Nel campo della moda, il re impone il costume italiano molto più elegante rispetto ai vestiti austeri in uso alla corte della regina Anna.
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